GLI STUPRI DI GUERRA IN UNA TERRA DIMENTICATA: LA VENEZIA

Il debito enorme dell'Italia verso la Venezia (Veneto e Friuli).

 Oltre alla tassazione da rapina di sempre, all'emigrazione, alla pellagra, aggiungiamo l'invasione dell'esercito austroungarico, che portò distruzioni, fame nera, e violenze di cui poco si parlò. Una serie infinita di stupri che non sempre furono denunciati dalle povere donne, per la vergogna che ne provavano. 
Vi propongo oggi un piccolo assaggio dell'orrore puro a cui fummo sottoposti, noi veneti, con l'invasione delle truppe imperiali, che si comportarono come Attila, specie nel primo mese..e nemmeno le porte si potavano chiudere, per ordini del comando militare.... per chi volesse approfondire, metto il link sotto. 
Il brano è ricavato dal libro Senza via di scampo di Michele Piazza (Gli stupri nelle guerre mondiali).


----La maggior parte delle violenze furono registrate nella prima fase dell'invasione, in particolare nella prima metà del novembre 1917 quando, cioè, gli eserciti nemici "erano ancora impegnati nell'azione di sfondamento delle linee italiane e di riposizionamento dopo l'arresto al Piave". Solo dopo il passaggio del controllo sulle zone occupate dal comando militare tedesco a quello austro-ungarico le violenze "diminuirono considerevolmente". Comparirono così anche gli inviti ai comandanti ad intervenire con maggiore severità nei confronti dei soldati colpevoli di simili crimini.
Ordini che, tuttavia, non ebbero grande impatto visti gli episodi di stupro, seppur diminuiti, che continuarono a verificarsi.
Quello che appare è una sostanziale impunità per le violazioni commesse, considerate dalle autorità d'occupazione "reati minori"nel clima generale di guerra. [...]
Secondo le testimonianze raccolte, dunque, furono innanzitutto i militari tedeschi ed ungheresi, seguiti da bosniaci e croati, a rendersi responsabili delle violenze carnali, lasciandosi andare anche ad omicidi e torture.
I casi, per quanto qualcuno possa essere stato raccontato in maniera enfatica, sono numerosi. A Soffratta di Vazzola, in provincia di Treviso, "due soldati ungheresi per violentare più tranquillamente una giovinetta, che vegliava il padre infermo a letto, uccisero con i calci dei fucili quest'ultimo". A Rasai, nel feltrino, un uomo venne legato da quattro soldati austro-ungarici ad un palo "ed obbligato ad assistere in quella posizione allo stupro della moglie". Alla fine fu torturato ed ucciso. A Feltre (provincia di Belluno) una donna e la figlia di quattro anni vennero violentate ed assassinate da soldati austriaci nel loro negozio. In un paese vicino "alcuni soldati, per violentare una madre, che stringeva al seno una bimba di 8 anni, le strapparono la bimba dalle braccia e gliela gettarono fuori della stanza, uccidendola". [...] 

Ad esser stuprate furono innanzitutto le donne trovate nei casolari isolati che, per ordini militari, non dovevano tenere le porte chiuse. In generale furono le campagne a subire maggiormente le aggressioni.
Dalla deposizione, già citata, del direttore dell'Ospedale di Belluno si apprende che la notte del 19 dicembre 1917, presso la frazione di S. Gervasio, soldati austriaci erano entrati nell'abitazione di un contadino, tramortendo "a furia di pugni e di bastonate" il vecchio padre e l'unica figlia, trascinandoli nei campi e violentando la ragazza. Il 29 gennaio 1918 al nosocomio cittadino venne accompagnata una donna della frazione di Bes, con varie abrasioni al viso e alle mani. Alcuni soldati bosniaci erano penetrati nella sua casa e, con minacce a mano armata, l'avevano "imbavagliata, trascinata nella stalla e violentata".-----

Il libro riserva un capitolo alle violenze subite dai nostri avi e potrete leggerlo PER INTERO qui sotto 
STUPRI DI GUERRA
E VI AGGIUNGO IL LINK   di un articolo precedente, sempre sull'argomento 7-segusino-la-chiesa-diventa.html
PS.
AUSTRIA O ITALIA? PARONI IN CASA NOSTRA INVECE
mi scrive un veneto austriacante, indignato perché ho parlato degli stupri di massa compiuti dalle truppe austro tedesche nel '17. Ho riposto così: "non capisco proprio il suo agitarsi. se mi segue come dice, ho pubblicato molti articoli, uno in particolare illustrava come dopo la guerra, fu avviato sotto banco, un commercio di ossa umane, da parte di ditte recuperanti i resti dei combattenti, austriaci e italiani, vendute a ditte che fabbricavano fertilizzanti. Le truppe italiane duntante la rotta, bruciarono ed incendiarono (e violentarono) anche loro. Articoli su quanto dico ne troverà nel mio blog e in quello precedente. Quello che non capisco nei Veneti è quest'ansia di trovarsi un padrone... austriaco o italiano che sia. Questo non mi appartiene, non so se appartiene a lei. Napoleone fu il ladro, ma il ricettatore, il mandante, fu l'Austria, come sottolinea sempre il mio amico avv.to Fogliata. Mi stia bene .

Commenti

  1. Come Voltaire, non farò nulla per impedire la diffusione di altrui prove. E non sono un "Veneto Austriacante " . E da uno storico ricercatore colto, appassionato mi aspetto cultura, coerenza, rispetto La competizione mi è estranea. Tali deplorevoli "lanzichenecche" azioni la storia si sono sempre viste . E pure da destra come da sinistra . Da partigiani, da Fascisti . Da Veneti come da Italiani. Sono crimini di gente vile e malvagia . :) Figlie dell'odio e della bestialità umana. Winckelmann fu ucciso a Trieste... Henry Thode era una archeologo che aveva fatto grande il Mantegna, il Veneto e l'Italia . Eppure gli fu esporpriata la casa . Come mai nessuno, al regolamento di conti del 1866 mai indaga su quei VENETI che si intascavano i finanziamenti disposti da Francesco Giuseppe. Sul Popolo Veneto incombe una maledizione troiana ? Quella dell'opinabile tradimento Antenore? Franco von Rosenfranz.

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