IL MISTERIOSO ALTARE DELL'ALTIPIANO: L'ALTAR KNOTO E I CELTI

L'ALTAR KNOTTO o Knoto
Vi allego la nota dello studioso Luigi Pellini, invitandovi a far due passi nella buona stagione, intorno a Roana e scoprire nella val d'Assa i graffiti rupestri, di epoche diverse, forse i più antichi furono i Celti a farli? Ma non solo... a incamminarvi verso il famoso altar Knoto vicino a Rotzo, posto ai limiti dell'altipiano, probabilmente era un altare  su cui si sacrificavano degli animali per placare gli dei.  


Ma tornando ai graffiti della val d'Assa,  è probabile che la donna incisa , sia forse ancora più antica rispetto all'arrivo dei Celti. Forse venetica, chissà... A ipotizzare una  presenza dei Celti sull'altipiano, poi ripopolato da germanici in epoca medioevale,fu un articolo di Airone di decenni fa... e in effetti dei resti archeologici potrebbero farlo pensare. Eco cosa scrivono nel sito Bibrax: "I graffiti, simili a quelli della Val Camonica, di per sé, lascerebbero la porta aperta a delle perplessità, ma c’è un indizio altrettanto importante ed evidente, la presenza nella zona di megaliti, menhir e dolmen.
“Infine, sulle cime circostanti sono stati individuati monumenti megalitici, altari sacrificali, un dolmen e due menhir (…).
Un capitolo a parte, ancora del tutto da studiare, è quello degli altari sacrificali e dei monumenti megalitici scoperti a Campo Rosà, alle falde del monte Kaberlaba e a Mezzaselva: uno di questi ritrovamenti è costituito da un’unica enorme lastra di pietra dal peso di circa 70 quintali con una scanalatura nel mezzo che probabilmente serviva per raccogliere il sangue di qualche animale sacrificato agli dei”.  http://www.bibrax.org/celti_storia/celti_veneto_archeo


Luigi Pellini, studioso veronese, sullo strano altare  del titolo, scrive:


ALTARKNOTTO: L'ALTARE AGLI DEI, IL RIFUGIO DEL DIAVOLO

L'Altarknotto è un grosso masso, posto in bilico sopra il burrone che porta alla Valle dell'Astico. L'etimologia delle parole con le quali è identificato, àltar, Altar-knoto, Eltarle, cioè altare, pietra dell'altare, altaretto, si rifà alla forma della pietra che in parte è simile ad un altare e fa supporre che lì venissero celebrati i riti pagani agli Dei. L'Abate Agostino Dal Pozzo ci ricorda che "... i popoli settentrionali avevano a venerazione le grosse pietre, specialmente se queste soprastavano a qualche precipizio....Credevano altresì che dentro, o sotto di esse pietre soggiornassero i Genj tutelari dè luoghi, e soprattutto i Nani, i quali, come abbian detto, amavano di abitare nelle pietre.

Con l'avvento del Cristianesimo si cercò di mortificare quelle credenze e si allontanavano le genti da questi luoghi facendo credere loro che invece di una Deità benefica, soggiornava in quei luoghi e in quelle pietre l'autor d'ogni male il Demonio. E infatti gli abitanti di S. Pietro di Valdastico, in vista dè quali torreggia in alto la suddetta pietra dell'Altare, la chiamano comunemente la Pietra del Diavolo; …"


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