LA BRENTA (femminile), ORIGINE DEL NOME
(Medoacus maior, poi Brinta in latino, Brandau in tedesco, Brint in cimbro)
i laghi di Levico e Caldonazzo danno origine alla Brenta |
Il toponimo Brenta trae origine, secondo la versione più accreditata tra gli studiosi, dal ceppo germanico Brint (fontana) o Brunnen (scorrere dell’acqua); il diminutivo è Brentella.
Brenta voleva anche significare il bastone ricurvo con cui i contadini veneti o lombardi portavano i cesti, carichi di uva. O era una misura per i liquidi, e ancora oggi si dice in veneto : "go bevù na brenta de bira" per indicare una gran bevuta. Era equivalente a circa 50 litri.
Le popolazioni dei territori attraversati dal fiume lo hanno sempre nominato al femminile: “la Brenta”.
Questo nome indica, nel dialetto trentino e soprattutto in Valsugana, per estensione, le riserve di acqua che i paesi tenevano in caso di incendi.
La storia e i ricordi ancestrali delle terribili alluvioni subite dalle popolazioni del Veneto centrale hanno coniato il termine Brentana per alluvione. Il suo nome cimbro invece Brintaal.
canal di Brenta nei pressi di Oliero |
Gli studiosi concordano che prima del 589 il fiume transitasse anche per Padova (Patavium, Patavas, ovvero “abitanti di palude”) più o meno in corrispondenza dell'attuale linea ferroviaria, e qui vi confluisse il sistema di canali padovano, ma non tutta la bibliografia concorda che esistesse, nelle attuali valli del Canale di Brenta e di Valsugana, una colonia di Galli chiamati Mediaci.
le foci della Brenta |
NDR. Pare che "brunnen" non trovi corrispondenza nel germanico, magari sarà un germine della lingua dei Celti, o dei Longobardi, chissà...
fonte: Forum "La Runa" e web.
Fino all'arrivo dei Cimbri (quelli veri provenienti intorno al 1050 dalla Baviera) il brenta era il Medoacus, Brenta ha chiaramente la desineza tal (valle) in cimbro abbiamo difatti Brintaal (valle dello scorrere dell'acqua).
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