MI CREDEAN MORTO, EPPUR SON VIVO! RICOLLOCATO PILO DEL LEON A COLOGNA
Questo mentre il mondo accademico e intellettuale in Veneto, funge da pompiere, interessato per ovvi motivi al mantenimento dello stato coloniale della terra veneta. Mi riferisco, tanto per fare nomi di recente comparsa nel dibattito sull'identità dei veneti, a
Federico Moro, storico italiano (veneto per anagrafe) negazionista dell'uso della lingua veneta nella flotta austriaca (quando il veneto fu in uso nella stessa fino al 1918, era una lingua franca che permettava a croati, serbi, veneti veri e propri di dialogare tra loro, nessuno faceva corsi di tedesco prima di imbarcarsi)
Gianna Marcato, dialettologa docente all'università di Padova, che nega quello che è una evidenza: una lingua composta dalle sue varianti locali, per cui un veneto di Padova, grazie anche al potere unificante del veneziano, può farsi capire, nelle tre Venezie (compresa la friulanissima Udine) nella Dalmazia di costa.. e magari pure in certe zone del Brasile, dove, uditre udite il veneto è lingua ufficiale (Talian).
Alessandro Marzo Magno (italiano veneto per anagrafe) che gli ha dato manforte, definandoci, a noi che sosteniamo una cosa evidente, di esser dei fruitori di bufale del web (ipse dixit).
Rassegnatevi, cari intellettuali che vi comportate da utili pali della vigna veneta per conto dello stato centrale... già nel 1998, un gruppo di sociologi della Cà Foscari si premurò di dar alle stampe un libro, intitolato "VENETISMI" in cui si dava per assodato che noi si fosse non indipendentisti veneti, ma VENETISTI. Che usassimo in maniera strumentale il Leone in realtà morto e sepolto, superato dalla Storia e dall'unificazione italiana, dove l'ex nazione veneta, a dir loro mai esistita anche prima, si era liquefatta.
Bon, se noi siamo VENETISTI, che dire di voi??? assertori di una Nazione inesistente? che siete ITALIANISTI? Noi, nel nostro piccolo abbiamo 3200 anni di storia alle spalle, vi piaccia o meno. RASSEGNATEVI.
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