IL MERCATO GLOBALE FA MALE, COME LA U.E. LO DICE UN TEORICO GLOBALISTA PENTITO

Articolo molto interessante in cui un vate del mercato globale ammette per la prima volta che la globalizzazione ha prodotto disastri immani, con buona pace dei liberisti,. E anche il tentativo di eliminare totalmente frontiere e vincoli tra i paesi dell'Unione Europea, ha causato patimenti e sofferenze. 
Tutto è nato con l'idea di annacquare le antiche Nazioni del Continente, per creare, con un processo artificiale, il cittadino europeo. Noi che non siamo mai diventati una Nazione vera, per via delle diversità storiche e culturali, dovevamo capirlo prima degli altri, e starne fuori. Ma l'ideologia internazionalista ha prevalso ancora. 
Eccovi un pezzetto che riguarda la critica all'Unione Europea. 

di Roberto Pecchioli

Democrazia, sovranità e globalizzazione economica sono reciprocamente incompatibili. Lo sapevamo in molti, e da tempo. Adesso ci arrivano, con il consueto ritardo, anche alcuni economisti di primo piano. Uno di loro è il turco, ebreo sefardita con cattedra ad Harvard, Dani Rodrik. Il professorone passa per un rivoluzionario, nel mondo accademico dell’economia e della finanza, per avere enunciato un principio, anzi un trilemma dell’impossibilità che il senso comune aveva elaborato da tempo.....

Rodrik... afferma di avere sottovalutato l’Unione Europea, che, riconosce, è fallita proprio nel tentativo di combinare l’iper globalizzazione ( il mercato unico continentale) con un ordinamento democratico, dunque fondato sul potere dei popoli. Ricade anch’egli, peraltro, nella sindrome di onnipotenza, asserendo che l’UE intendeva creare “un demos ed un ordinamento politico”. Premesso che il demos, il popolo, non si crea, semmai lo si può distruggere, e che non esiste un popolo europeo, ma una civiltà plurale del nostro piccolo continente, l’ordinamento europoide si è dimostrato dittatoriale, nemico della volontà popolare non meno che della partecipazione . La sovranità, ce l’ha sottratta senza chiedere permesso alcuno e – motivo della sua crescente impopolarità – senza offrire in cambio né maggiore ricchezza, né, tanto meno, sicurezza. Quanto ad un progetto alto e generale per cui lavorare ed eventualmente sacrificarsi, morire per Maastricht – titolo autentico di un libro di Enricostaisereno Letta – non è l’aspirazione di nessuno. E’, piuttosto, incubo quotidiano per milioni di persone.

Creare un popolo, poi, non è davvero cosa per economisti, specialisti di quella scienza triste, come la chiamò Thomas Carlyle, cui è arduo attribuire lo statuto stesso di scienza, a meno di non prendere per oro colato l’ipotesi di Popper – un liberale a ventiquattro carati – sul criterio di falsificabilità . La sincera ammissione di uno del gruppo- Rodrik è un cattedratico di quelli che contano- sul fatto che volessero/vogliano creare un popolo europeo e sottometterlo ad un unico ordinamento è di quelle che pesano, ma dimostra anche l’indifferenza, se non l’ostilità manifesta di questi signori a due punti del trilemma . Non hanno alcuna simpatia per la democrazia, intesa come partecipazione del popolo al proprio destino ( Moeller Van den Bruck) né tanto meno per la sovranità dei popoli e delle nazioni.

Diciamola tutta: odiano i popoli e lavorano per abolirli, ecco perché il trilemma è in realtà un semplice dilemma: o globalizzazione, o sovranità, qualunque sia l’ordinamento politico concreto con cui ogni popolo esercita il proprio diritto su se stesso. Del resto, agli economisti, e soprattutto ai loro mandanti e padroni, un elemento costitutivo della sovranità giuridica proprio non va giù, ed è il territorio. Abbattono le frontiere, con l’aiuto determinante della tecnica e della tecnologia informatica , non possono che lavorare per fiaccare i popoli e l’istintivo desiderio di ciascuno di comandare nella propria casa e godere dei frutti del lavoro svolto.

Non si possono avere tutti insieme , teorizza Rodrik, tre “benefici”: l’integrazione economica globale, un sistema politico in cui il popolo conti e decida e la sovranità nazionale. Forme diverse di combinazione possono funzionare per due dei tre elementi del trilemma, ma tertium non datur.

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