IL CAVALLO DI LEGNO DEL "SALONE" DI PADOVA, la vera storia.



Carla Silvestrin‎ a LA VECCHIA PADOVA
Ieri alle 10:58 ·
Tutti si chiedono da dove arrivi, chi l’abbia realizzato e perché si trovi lì. Ecco allora la storia del Cavallo di legno del Palazzo della Ragione.
È il 1466 quando Padova si prepara a uno degli eventi che verrà ricordati negli annali di quei secoli come uno dei più spettacolari e imponenti: una grande mascherata a tema mitologico.
Vi partecipò tutta la nobiltà padovana dell’epoca e arrivarono anche altre famiglie importanti da molte città vicine e lontane.

Quella del 1466 fu una sfilata “carnevalesca” di tutto rispetto, che pare non avesse nulla da invidiare a quelle organizzate ai giorni nostri: effetti speciali (come la riproduzione dell’Etna che sputava fuoco e fumo) e personaggi mostruosi e mitologici ricostruiti nei minimi particolari.


Di quella sorprendente sfilata resta memoria grazie agli scritti di Giovanni Giacomo Cane e Lodovico Lazzarello, che raccontano i personaggi fantastici che avevano sfilato nelle strade di Padova (da Piazza dei Signori a Prato della Valle). Percorrevano la città un enorme colosso, la cui testa superava le mura patavine, che montava un cavallo di legno di imponenti dimensioni. Secondo le cronache dell’epoca la sua costruzione fu commissionata da Annibale Capodilista e il nome del nobile è indissolubilmente legato a quest’opera.

Dopo la sfilata il colosso andò perso, mentre il cavallo di legno venne conservato nel palazzo dei Capodilista a San Daniele. È in questo contesto che Giorgio Vasari lo ammira per la prima volta e nei sui scritti lo attribuisce a Donatello (che però morì nello stesso 1466, anno della sfilata), per la sua somiglianza con il cavallo della statua del Gattamelata in piazza del Santo. Per quasi quattro secoli il cavallo rimane nella dimora dei Capodilista, fino al 1837 quando due discendenti di Annibale, Giorgio e Giordano Emo decisero di donarlo al Comune di Padova.
(Fonte testo PadovaNet)

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