1917 L'AN DE LA FAM, L'ANNO DELLA FAME. UN ITINERARIO FINO AL FONTANSECCA

la fornace dove si fabbricava a calce, inizio del percorso
A Seren, piccolo paese a nord del Grappa, il periodo che va dall'ottobre del 1917 alla fine della guerra, lo chiama no proprio così. Gli austro ungarici, aiutati dai tedeschi, sfondano a Caporetto, arrivando fino "alla" Piave (poi D'Annunzio decise che i fiumi veneti erano tutti maschi e virili) e al Grappa dal lato nord.
I paesani non ebbero però alcun avviso, dato il caos che regnava, e si ritrovarono sul groppone un esercito di affamati. Pure le ortiche furono oggetto di disputa con i "todeschi" i quali razziarono tutto quello che si potava mangiare, animale o vegetale.
Anche la valle diventò retrovia austriaco, e le linee delle trincee ben presto si attestarono sulla dorsale Fontanasecca, Col dell'Orso Solaroli fino al Grappa. Questo è un itinerario, per chi ga buone gambe, da percorrere in otto ore, in mezzo alla natura. Riporto qua...

Valle di Seren Fontanasecca


Denominazione: Dalla valle di Seren al Monte Fontanasecca.

Caratteristiche: Si percorre la strada mulattiera tracciata dai genieri dell’esercito austro-ungarico.

Difficoltà: Escursione senza difficoltà, se non dovute al dislivello consistente.

Punto di partenza: “La Fornace” (480 metri) tra le località “Da Nardo” e “Col dei Boffat”, sul fondo valle dello Stizzon, 5 km a monte di Seren del Grappa.
monte Solaroli
Punto di appoggio: Non vi sono rifugi o bivacchi, ma malga Valdumella e stalla Fontanasecca sono normalmente occupate da malghesi e/o pastori nel periodo estivo e fino all’inizio dell’autunno.


Periodo dell’anno consigliato: Sono da preferire le stagioni autunno, primavera, estate.
Attrezzatura: Normale da escursionista.
Tempo di percorrenza: 8 ore circa.
Dislivello: 1200 metri in salita.

Descrizione: Dalla “Fornace”, dove c’è modo di parcheggiare agevolmente, si sale lungo la strada carrozzabile di recente realizzazione fino a Costa Chiani – Col de Coa; dall’edificio più a monte del piccolo borgo, a fianco di un pozzo ben conservato, si prosegue verso est lungo un sentiero pianeggiante che si innesta dopo poche centinaia di metri sul tracciato della strada militare realizzata dagli austro-ungarici nel 1918. Essa conduceva alle postazioni di cresta del Monte Fontanasecca. L’itinerario tocca Monte d’Avien, prosegue per stalla Mandrìz (1360 metri), sul versante settentrionale della montagna e da qui sale sul crinale sommitale a quota 1608; quindi l’escursione prosegue seguendo la dorsale in direzione Sud fino alla prima vetta dei Solaroli (per l’esercito austro-ungarico di allora ribattezzata “Pyramidenkuppe”) a quota 1625; scendendo da qui lungo le trincee che disegnano il versante sud-est verso la vicina cima del Valderoa (1575 metri) si giunge ad incontrare il sentiero CAI “Alta via degli Eroi”, lo si segue in direzione Nord per rientrare a stalla Valdumella e a Monte d’Avien, aggirando il Fontanasecca sul suo pendio orientale. Si può anche abbreviare il tragitto tagliando dalla cresta sommitale del Fontanasecca e scendendo lungo il versante meridionale fino a malga Fontanasecca, oppure direttamente a stalla Col Spadaròt, per incontrare il tracciato dell’Alta via degli Eroi senza giungere ai Solaroli e al Valderoa.

La Guerra: Interessanti siti ed insediamenti austro-ungarici si possono osservare sulla cresta sommitale, con tracce di ricoveri, incavernamenti anche discretamente conservati, postazioni di artiglieria, cisterne per la raccolta dell’acqua in cemento, osservatori e trincee di crinale. Lungo l’itinerario si possono osservare interessanti passaggi della strada, con una galleria intatta tra Valdumella e Monte d’Avien, poco a valle della quale, a nord, si può notare il plinto di cemento che reggeva la funicolare che portava gli approvvigionamenti a malga Valdumella, importante sede logistica in quota delle truppe austro-ungariche. Un ardito taglio nella roccia in località Camin del Podestà, tra costa Chiani e Monte d’Avien a quota 925, lascia intravedere il passaggio della strada, garantito un tempo da un ponte del quale non rimane più traccia.



(Tratto da Sentieri di Pace sulle tracce della Grande Guerra - Progetto a cura del comune di Seren del Grappa)






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