VENEZIA DIFFONDE LA CULTURA IN EUROPA, LE CIFRE IMPRESSIONANTI
Aldo Manuzio |
Il primo Talmud?
Il primo libro in armeno, in greco o in cirillico bosniaco?
Dove sono stati venduti il primo tascabile e i primi bestseller?
La risposta è sempre e soltanto una: a Venezia. (Carlo Alberto Magno)
Tra le varie industrie particolare attenzione merita l'industria tipografica, avviata in Renania nel 1450 da Giovanni Gutemberg, inventore dei caratteri mobili standardizzati, e introdotta a Venezia un decennio più tardi, da Nicola Jensen e Giovanni da Spira, due artigiani esperti nell'arte di fabbricare punzoni con cui fare stampi per la fusione dei caratteri.
Nella prima pubblicazione Giovanni da Spira impiegò quattro mesi per stampare soltanto cento copie delle lettere di Cicerone; ma anche a ritmi così lenti era molto più veloce e produttivo rispetto al metodo fino ad allora in uso, della copia manuale, ma nella seconda edizione egli arrivò a ben seicento copie.
Venezia era un buon posto per un editore, non solo perché vi era un vasto pubblico di potenziali acquirenti e lettori, ma anche per i suoi canali commerciali, che permettevano la diffusione del libro fino in Polonia o in Portogallo. La carta era fabbricata a Venezia ma se ne produceva di ottima anche a Fabriano che la commerciava tramite Venezia.
Bravi operai non mancavano, da reclutare nella nuova industria in espansione. Il governo veneto fu generoso nel concedere agli stampatori diritti e diritti in esclusiva, anche se far rispettare diritti e brevetti, all'epoca non era facile.
Questi vantaggi fecero di Venezia il massimo centro dell'industria tipografica. Su un totale di 1821 pubbliczioni tra il 1495-97 da tutte le stamperie esistenti 447 uscirono a Venezia, mentre Parigi, che allora veniva al secondo posto per importanza, ne stampò solo 181 ... Nella seconda metà del secolo, stampare a Roma era considerato tre volte più costoso che stampare a Venezia, e i centotredici stampatori-editori di Venezia pubblicarono un numero di libri tre volte e mezzo maggiore di Milano, Roma e Firenze messe assieme.
che a venezia si producesse carta mi torna nuovo.
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