LA MEDICINA DELLA SERENISSIMA, SEMPRE UN PASSO AVANTI


Ma pensate che avevano inventato persino la cassetta del Pronto Soccorso per chi veniva tirato su da un canale, a rischio di annegamento. Straordinari i Veneti, a lasciarci fare... 

Di Antonella Todesco

La più importante attività scientifica che si coltivasse a Venezia era la medicina.
Veniva tutelata dagli organi competenti con grande cura. Preoccupazione di tali organi era quella di separare nettamente le attività scientifiche vere e proprie da quelle dei vari ciarlatani che anche nel XVI erano abbastanza tollerati dal Governo. La maggior parte di questi maghi veniva dall' Oriente e il Molmenti parla di un Marco Bragadin, cipriota, che fu persino ospitato in casa Dandolo e che si diceva fosse capace di tramutare l argento in oro.
Potevano esercitare la professione solo i medici laureati a Padova o al Collegio di Filosofia e Medicina di Venezia.
L anatomia e il sezionamento dei cadaveri erano già praticati dal XIV secolo e nel 1671 fu aperto il Teatro Anatomico in Campo San Giacomo dell' Orio. Con il decreto del 1711 divenne obbligatoria l autopsia in caso di morte accidentale.
Le prime unità mobili di rianimazione ante litteram furono istituite a Venezia intorno alla seconda metà del 1700. L alto numero di persone cadute nei canali costituí sempre, per la città, un serio problema per cui i veneziani approntarono uno "strumento per ravvivare i sommersi". L apparecchio, simile ad un soffietto per caminetto, venne usato per praticare la respirazione bocca a bocca.
Nel 1778 il Magistrato alla Sanità emanò un decreto con il quale disponeva che questo strumento fosse distribuito nei punti nevralgici della città e delle isole della laguna.
Dal semplice "soffietto" si passerà, pochi anni dopo, ad una vera e propria cassetta di rianimazione, una scatola in legno contenente anche alcune cannule, una boccetta con spirito di Melissa, boccagli in avorio e tabacco da fumo.

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