IDENTITA' VENETA O VENEZIANA? VENEZIA E LE SUE RADICI

Questo bel Lion è padovano, copia di quello distrutto dai giacobini nel 1797.

Mi veniva in mente ieri, una mia vecchia conoscenza veneziana, la quale sosteneva che i Veneti non esistono. Esisteva solo Venezia, caso mai, che meritava l'indipendenza (dai campagnoli, immagino). Ma se c'è una città "contaminata" dall'apporto di altri mondi è proprio la nostra vecchia capitale, lo si nota dai cognomi degli ultimi veneziani, che riflettono origini quanto mai diverse.
Eppure Venezia rimase se stessa, aperta al mondo, ma senza dimenticare la propria identità originale, la propria cultura originaria, che, purtroppo per l'amico, era pur sempre veneta. E i governanti oltre a definire la repubblica come "Repubblica di Venezia" parlarono sempre di stato veneto, collegandosi idealmente ai fuggiaschi di Terraferma, a quei "campagnoli" che crearono quel sogno sospeso tra mare e cielo e che ormai è immortale. 
Ma con questa "contaminazione" da altri mondi con cui i veneziani -veneti trafficavano,cosa poteva restare delle radici venete? Tantissimo, direi tutto: Nell'assetto istituzionale, nel concetto di aristocrazia dove nessuno poteva prevalere sugli altri.. nel'idea di repubblica paritaria (relativamente ai tempi), nella grande importanza del ruolo della donna nella società lagunare, troviamo, sottolineò lo studioso Edoardo Rubini nel suo "Giustizia veneta" e anche Piero Favero nei suoi libri e ricerche, una continuità unica e indiscutibile con i Veneti antichi, progenitori dei Veneti "campagnoli" :) della Terraferma. 
Il fatto si spiega con l'evidente successo del modello culturale veneto, che continua a perdura tutt'oggi, anche se la nostra identità è più vissuta nel quotidiano che nelle piazze, come dovrebbe essere  per il 25 aprile, giorno di san Marco.
E questo, come sottolinea Massimo Tomasutti in un suo pregevole intervento sul Gazzettino, è pur sempre un nostro limite, nella trattativa con lo stato centrale. 
Ma ne riparleremo oggi stesso.

Riprendendo il discorso.... sull'identità vera della Serenissima: Era basata sulle radici profonde dei Veneti del Retroterra, anche io invito a procurarvi il libro dell'amico Rubini "Giustizia veneta". I paleo veneti e i Veneti romani, erano stati dei grandi produttori, di tessuti, di vino, probabilmente di prodotti agricoli e le strade romane per loro furono una grandissima opportunità per i loro commerci. 


Altino è stata la perfetta madre di Venezia. Il modello culturale veneto è un modello vincente da 3000 anni, ormai: "l'imbastardimento" con le altre genti non significò MAI la rinuncia a i valori e al modo di vedere veneto, oggi come allora.. per cui, cara Antonella dei "todeschi" ( Antonella Todesco ) i tuoi avi divennero veneti e non furono mai più tedeschi., come del resto nell'entroterra accadde tanto tempo prima con i Celti Cenomani di Verona, che diventarono veneti anche loro. Certamente il veneziano era più cosmopolita dei campagnoli, ma i valori di base della società veneta e veneziana erano simili, pensate alle centinaia di chiese sparse nella nostra Capitale, prima dell'arrivo dell'Attila dei Veneti, Napoleone.

Commenti

  1. In effetti, è d'uopo citare il libro "Giustizia Veneta": se letto, spalanca la mente sulle origini di Venezia, derivazione persino nel nome di "Urbs Venetorum", cioè "Città dei Veneti". Il testo citato, oltre ad altri incommensurabili meriti, ha quello di spiegare l'evoluzione dello Stato Veneto, che nacque a partire dal V secolo, come Repubblica Federativa di dodici principali isole sparse in un'estesa fascia lagunare che andava da Grado a Nordest, fino a Cavarzere a Sud.
    Allora, la futura Venezia, conosciuta come "Rivoalto", era un piccolo insediamento di pescatori, lavoratori nelle saline, semplici mercanti, che con il proprio lavoro, intelligenza ed ardimento costruirono un polo attrattivo in mezzo alla Laguna Veneta di comunità assai più antiche e sviluppate (da Padova, a Oderzo, ad Altino, a Torcello, a Caorle, a Concordia, a Cittanova, a Equilio, ecc.) che vi trasferirono la propria "Civiltà veneziana" già formata.
    Non stupisca che i Veneziani d'oggi siano i più grandi ignoranti intorno a questi fatti.
    Ne capiva qualcosa il compianto prof. Sabatino Moscati, luminare di archeologia in Italia a livello scientifico, che spiegava dalle pagine de «L'Espresso» (15 dicembre 1985) «Se c'è una regione dell'Italia antica nella quale sia evidente la coincidenza di popolo, di cultura e di territorio, questa è il Veneto... tutto coincide: il popolo dei Veneti, la cultura che da loro prende il nome, il territorio che è sostanzialmente lo stesso ancora oggi».
    Giusto, quindi, prendere in mano "Giustizia Veneta" e cominciare il proprio percorso di conoscenza sull'etnogenesi dei Veneti; ne diamo al link postato sotto una bella presentazione di Don Floriano Pellegrini:
    http://baliatodaicoi.altervista.org/libro-giustizia-veneta-del-dott-edoardo-rubini/

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