LA CACCIATA DEI GESUITI E LA NUOVA SCUOLA PUBBLICA VENETA

Dalla cacciata dei Gesuiti, accusati di intromissione  nelle decisioni del governo, riceve un grande impulso la riforma della scuola pubblica, affidata  a Gaspare Cozzi, riforma che mostra grandi affinità con i sistemi educativi odierni. 
Questo poneva lo stato veneto all'avanguardia anche in quel settore della pubblica istruzione, specie in Italia.
Riprendo quanto riporta Distefano nel suo "Atlante storico della Serenissima".

1773: Scioglimento dei Gesuiti a Venezia. Con tale soppressione vengono istituite delle scuole medie laiche mentre i collegi dei Gesuiti sono convertiti in scuole pubbliche. 
In particolare, a Venezia, si riformano le scuole elementari, affidando il compito a Gaspare Gozzi, le scuole de sestiere sono trasformate da scuole di grammatica latina  in scuole primarie, dove si si insegna  a leggere e a scrivere, a far di conto, e il disegno. 
Gasparo Gozzi, letterato famoso,  era stato incaricato nel 1770 di studiare e suggerire una riforma scolastica. Con la riforma "sorgeranno in ciascun sestiere, per cura e spese dello stato, alcune scuole minori per il popolo, dove i maestri insegnavano ad oltre settecento fanciulli la dottrina cristiana, il leggere, lo scrivere, e i principi dell'aritmetica; altri 2500 alunni sono sparsi nelle scuole private, quasi tutte sotto la guida di sacerdoti, ma soggette pure al Magistrato dei Riformatori". 
Dieci anni dopo il Senato proporrà "di continuare nelle provvide disposizioni (...) per conseguire l'intento di preparare la miglior disciplina ed una solida letteraria erudizione alla gioventù specialmente patrizia" (Molmenti).

Sempre prima come civiltà e buon governo, Venezia, fino all'ultimo giorno! 

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