ANCHE LA MADONNA CONOSCE IL "CAO DE AN" VENETO. A MOTTA.


NELL'ULTIMO NUMERO DI VENETO VOGUE, un godibile e commovente articolo di Davide Lovat ci narra dell'apparizione della Madonna a un umile contadino di Motta di Livenza, il giorno 9 marzo. All'epoca della Serenissima, per tutti i Veneti, fin dai tempi più antichi, il Capodanno (Cao de an) si festeggiava a marzo ignorando così il calendario in uso anche oggi, che l'impero romano aveva riformato.


Questa Madonnina, in forma e nelle vesti di fanciulla,  si rivolge a Giovanni Cigana, padre di sei figli, cresciuti cristianamente, e abituato a recitare da 20 anni ogni giorno il Rosario. E gli parla nella dolce lingua veneta: al saluto del contadino "Dio ve dia el bon dì" Lei infatti risponde: "Bon dì e bon ano, homo da ben!"
Il colloquio prosegue e la fanciulla misteriosa pare conoscere ogni pensiero e problema recondito del  Cigana, il quale alla fine cade in ginocchio e capisce di aver di fronte la Madonna a cui lui tanto era fedele e che tanto pregava.


La Madonna a questo punto, rivelò il motivo della Sua apparizione : troppi ormai i peccati di quella gente: occorrevano digiuni e preghiere  e inoltre bisognava erigere un santuario in ricordo della Sua visita e come segno di devozione popolare.
"Madonna mia, nessuno mi vorrà credere o prestar fede!" - obiettò il Cigana- ma Lei lo rassicura "Questa sera stessa darò nel sole un segno straordinario che serva ad autenticare le tue parole".
Il contadino si avviò e parlò del suo incontro e la sera stessa il sole apparve di un rosso così vivo da avvolgere il paesaggio i un bagno di sangue.


I contadini del posto già spaventati da una epidemia di peste incombente, a quelle parole e con quel segno pensarono di realizzare il santuario richiesto ed incominciarono subito ad accorrere i pellegrini.
Intervenne anche l'autorità ecclesiastica che sull'onda dell'emozione, istituì un regolare processo canonico e riconobbe come vera l'apparizione.
Il Podestà di Motta, il 13 maggio dello stesso anno, dopo aver fatto voto alla Madonna di voler contribuire alla costruzione del santuario, guarì istantaneamente da una dolorosa malattia incurabile, che lo tormentava da quattro anni.
La chiesa votiva fu dapprima una modesta costruzione in legno ma divenne poi un importante edificio, più volte rimaneggiato, fino a quando non fu riportato, nel 1891, alla forma originale...

Questo è un modestissimo sunto di un articolo molto approfondito del nostro Davide Lovat, fatto solo per stimolarvi a leggerlo. Basta solo richiedere la rivista scrivendo a segreteria@viviedizioni.org magari per sottoscrivere l'abbonamento annuale di 25 euro.
Il numero è come al solito ricco di articoli riguardante la nostra storia e cultura: segnalo quelli di Ettore Beggiato, sull'eremo di Monte Rua e sulla chiesa dellla Madonna della Salute,, quelli di Maila Bertoli, ancora sulla religiosità dei Veneti, che si ravviva in un nuova tradizione inaugurata da poco, legata all'arrivo dei re Magi, nella basilica del Santo (Sant'Antonio) di Padova. Ma i collaboratori e gli spunti son tanti, tutti corredati da foto meravigliose.






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